Gli smartphone e l’impatto globale
Quali effetti hanno gli smartphone di ultima generazione sull’ambiente in cui viviamo? Dispositivi sempre più diffusi, che vengono cambiati continuamente dalla maggioranza dei consumatori, generando un incredibile spreco di risorse ed energia: l’irrefrenabile corsa all’ultimo modello disponibile in circolazione, sta di sicuro causando gravi ripercussioni all’intero pianeta!
Il primo grande problema portato dall’acquisto ossessivo di tali dispositivi, riguarda l’estrazione e la lavorazione dei metalli preziosi che servono per costruirli. Come insegna il chimico Klaus Kummerer, è per esempio il caso del neodimio: metallo delle terre rare che, soprattutto negli ultimi anni, ha visto crescere la propria richiesta in modo esponenziale.
I consumatori non se ne rendono conto, ma ogni singolo smartphone contiene migliaia di prodotti chimici (l’oro delle SIM, il rame dei cavi, il litio delle batterie, ecc.), che vengono sprecati appena tali dispositivi di ultima generazione passano di moda. In aggiunta a ciò, la loro continua dismissione impone l’utilizzo di enormi quantità di manodopera.
Visto che i rifiuti di oggi possono diventare le risorse di domani, l’unica soluzione possibile per l’ambiente sembra essere quella di riciclare i vecchi cellulari, così da dare nuova vita ai metalli preziosi in essi contenuti. Prospettiva rosea ma per adesso assolutamente utopica, a causa delle tantissime persone che per pigrizia o altro non sono disposte ad abbandonare i propri apparecchi.
Se lo studioso James Clark considera il riciclo come una necessità effettiva, Kummerer dimostra il suo scetticismo sull’argomento, sostenendo che tale pratica non risolve la questione in modo definitivo. Questo per il semplice fatto che il miscuglio degli elementi chimici presenti negli smartphone con componenti come la plastica rende impossibile la loro completa separazione.
Per migliorare la situazione, un team di imprenditori olandesi ha sviluppato Fairphone. Un dispositivo di ultima generazione che, grazie alla possibilità di sostituire tutti i suoi componenti, può durare per sempre. Certo per sempre è tanto tempo, ma se al posto di cambiare un apparecchio ogni due anni, lo si cambiasse ogni cinque, l’ambiente di sicuro ringrazierebbe.
Il vero ostacolo odierno arriva dalle multinazionali più interessate ai guadagni che alla tutela dei metalli preziosi: colossi internazionali a cui bisognerebbe dare qualche buon motivo per ridurre la produzione degli smartphone.