Download illegale e sicurezza: cosa si rischia?
Secondo la BSA (Business Software Alliance), il download di un programma piratato e illegale incrementa sia le probabilità di metterete a repentaglio la sicurezza di un PC sia i rischi di far contagiare lo stesso da virus o malware.
Un esempio di ciò è successo qualche anno fa, quando si è diffusa una versione di Windows craccata, nella quale era presente Citadel: un trojan di ultima generazione che era entrato in circa cinquemila diversi computer.
Tra il 2008 e il 2009, invece, è stata la volta del worm Conficker, che in pochissimo tempo è riuscito a diffondersi nei PC di utenti sparsi in giro per l’intero pianeta, causando danni e problemi notevoli.
A detta del FBI gli utenti dovrebbero sempre diffidare dei programmi senza licenza reperibili in circuiti come Torrent, perché negli stessi i pirati informatici riescono a intervenire sul codice, rendendo la minaccia di difficile identificazione anche per gli antivirus.
In merito alla relazione tra il download di un programma illegale e la possibilità di essere infettati da virus e malware, sappiamo grazie alla ricerca di BSA “Software senza licenza e minacce alla cybersicurezza” che nel 2013:
- negli USA i programmi piratati corrispondevano al 18% con una presenza di nuovo malware pari al 13% ogni tre mesi;
- in Indonesia i numeri salivano rispettivamente al 84% e al 44%;
- mentre in Brasile la situazione restava nel mezzo con un 50% e un 31%.
Unendo tali dati e altri si è arrivati a capire che il coefficiente di correlazione tra programmi illegali e computer infetti corrispondeva allo 0,79%. Dato assolutamente ingiustificato, soprattutto oggi che gli utenti possono scegliere versioni di software complete di ogni funzionalità e totalmente gratuite.
Uno studio del 2014 di IDC ha poi confermato una forte relazione tra alti quantitativi di virus e programmi senza licenza, analizzando la situazione di Nazioni europee, americane e asiatiche. Stando ai risultati si è capito che con i software illegali c’è 1 possibilità su 3 di prendere malware.
Ma non è tutto: stando a un recente sondaggio effettuato su mille persone posseditrici di computer con software senza licenza, 1 su 5 ha preso un virus, 2 su 5 hanno riscontrato rallentamenti dei PC e 1 su 10 ha ammesso di aver dovuto distruggere i software craccati.
In aggiunta a quanto appena detto, dei ricercatori di Kaspersky Lab hanno capito come ultimamente certi criminali virtuali stiano diffondendo dei sistemi clandestini, che permettono di sfruttare i PC altrui per creare criptovalute e guadagnare denaro alle spalle di vittime ignare.
Una delle tecniche più sfruttate consiste nel fatto di creare siti in cui è possibile scaricare programmi pirata che, dopo il download, entrano nei computer degli utenti insieme ad appositi software di mining.
Fatto ciò i miner cominciano a lavorare in modo silenzioso, impedendo ai possessori dei PC di comprendere quello che sta effettivamente succedendo (essi di fatto non capiscono nemmeno di trovarsi da un momento all’altro all’interno di un pool).
Anche se tali sistemi non causano alle vittime dei rischi enormi, sono comunque per esempio in grado di rallentare la velocità dei dispositivi colpiti, aumentandone al contempo il consumo energetico. Per evitare tutto questo è tuttavia sufficiente:
- non eseguire il download di software dalla dubbia provenienza;
- e installare strumenti di sicurezza tipo Kaspersky Internet Security o Kaspersky Free.
Queste le principali conseguenze annesse al download di un programma illegale: effetti che si possono evitare scegliendo semplicemente software non piratati.
