Direttiva “Case Green”: cos’è e come cambia la sostenibilità degli edifici
La Direttiva “Case Green”, nota come la IV versione della Direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive), è uno degli sviluppi più significativi nella politica europea per la riduzione delle emissioni di gas serra e la promozione dell’efficienza energetica nel settore immobiliare.
Essa si inserisce in un più ampio percorso normativo già ben consolidato (che ha visto, tra le varie cose, anche l’introduzione in Italia del Decreto Legislativo 192/2005) e mira a rendere gli edifici europei a emissioni zero entro il 2050.
Obiettivi principali della Direttiva “Case Green”
Lo scopo cardine della Direttiva “Case Green” è duplice: da un lato, si intende migliorare la qualità della vita delle persone riducendo il consumo energetico e abbassando le bollette, mentre dall’altro, si cerca di accelerare la decarbonizzazione del patrimonio edilizio europeo. Il tutto avviene in un contesto di crescente urgenza climatica, con l’UE impegnata a ridurre drasticamente le emissioni di CO2 entro il 2050.
Tra i punti più rilevanti della direttiva c’è un approccio mirato alla povertà energetica. Gli edifici più efficienti dal punto di vista energetico non solo riducono i costi operativi per i proprietari e gli inquilini, ma permettono anche alle fasce più deboli della popolazione di accedere a condizioni abitative migliori, senza un aumento significativo delle spese energetiche (questo aspetto è cruciale per affrontare il problema dell’ineguaglianza sociale e per garantire che la transizione verso un’economia verde non lasci indietro le famiglie più vulnerabili).
Al fine di raggiungere i target sopra descritti, la Direttiva “Case Green” prevede una serie di tappe intermedie con scadenze precise, che impongono agli Stati membri di definire una strategia di decarbonizzazione al 2050. Questa strategia deve includere obiettivi per il consumo energetico primario entro il 2030 e il 2035. Inoltre, la direttiva stabilisce requisiti minimi aggiornati per le nuove costruzioni e per le ristrutturazioni degli edifici esistenti.
Un altro punto cruciale riguarda poi l’introduzione di edifici a emissioni zero entro date prestabilite: dal 2028 per gli edifici pubblici e dal 2030 per quelli privati. Tali strutture non potranno produrre emissioni locali e dovranno avere una domanda di energia ridotta, grazie all’integrazione di fonti rinnovabili come i pannelli solari e sistemi avanzati di automazione o monitoraggio dell’energia.
Il Passaporto di Ristrutturazione
Una delle innovazioni più interessanti introdotte dalla Direttiva “Case Green” è il Passaporto di Ristrutturazione. Questo strumento fornirà una sorta di “tabella di marcia” personalizzata per ogni edificio e aiuterà i proprietari a pianificare gli interventi necessari per portare l’immobile a emissioni zero entro il 2050. Il passaporto offrirà informazioni dettagliate su costi, risparmi stimati, tempi di ritorno sugli investimenti e riduzione delle emissioni di gas serra.
Esso sarà quindi fondamentale per pianificare interventi di ristrutturazione profondi e progressivi, permettendo ai proprietari di affrontare i lavori in diverse fasi e di avere una visione chiara dei benefici energetici ed economici ottenibili. Inoltre, aiuterà a uniformare gli standard di efficienza energetica in tutta Europa e contribuirà a offrire una maggiore trasparenza e prevedibilità nel settore edilizio.
Impatto sul mercato immobiliare
La Direttiva “Case Green” avrà inevitabilmente un impatto significativo sul mercato immobiliare, poiché influenzerà il valore dei fabbricati in base alla loro classe energetica. Attualmente, gran parte degli edifici venduti nelle periferie si trova in classi energetiche più basse (E, F, G), mentre nelle zone di pregio gli immobili tendono a essere più efficienti dal punto di vista energetico.
Questo divario potrebbe allargarsi ancora, rendendo gli immobili meno efficienti poco attraenti per i potenziali acquirenti, salvo interventi di ristrutturazione. Di conseguenza, gli edifici energeticamente inefficienti rischiano di perdere valore, soprattutto in un contesto in cui gli standard normativi tendono a diventare sempre più stringenti.
Tuttavia, l’introduzione degli incentivi finanziari, dei mutui agevolati e del Passaporto di Ristrutturazione potrebbe aiutare a mitigare gli effetti negativi in questione, così da incoraggiare i proprietari ad aggiornare le proprie case.