Scenari post r32: quale futuro ci aspetta?
L’r32 è uno dei gas refrigeranti di più recente adozione (in realtà, non di così recente nascita, vedremo nel prossimo paragrafo), utilizzato principalmente nell’ambito della climatizzazione domestica. Fino a pochi anni fa era considerato un notevole passo avanti nella lotta al surriscaldamento globale, ma i recenti rilevamenti sullo stato dell’atmosfera terrestre hanno fatto correre l’Europa ai ripari con diverse nuove normative.
In particolare, in una direttiva del regolamento Europeo, nello specifico la EU f-gas regulation (517/2014), si legge che per arginare il problema del surriscaldamento globale è fondamentale arrivare entro il 2050 a una riduzione complessiva dei gas immessi nell’atmosfera di circa l’80-95%.
Questo si traduce nella necessità di trovare nuovi tipi di gas refrigeranti, cosicché il GWP (Global Warming Potenzial – ovvero l’indice con cui si misura l’impatto della sostanza sul surriscaldamento globale) diventi sempre più basso. Una sfida piuttosto ardua, ma che alcuni hanno già raccolto e su cui si stanno facendo le prime sperimentazioni.
Una panoramica sull’r32
L’introduzione dell’r32 nei sistemi di climatizzazione non è poi così recente. Questo particolare gas era infatti già utilizzato nella scorsa generazione di pompe di calore in combinazione con R410A, in una miscela costituita dalla presenza di entrambe le sostanze per un 50% ciascuna.
La costruzione di sistemi di climatizzazione più avanzati, con la possibilità di utilizzare solo l’r32, è tuttavia più recente ed ha sicuramente abbassato drasticamente l’impatto sull’ambiente di questi strumenti ormai imprescindibili. Basti pensare che il GWP dell’ r32 è di soli 675, ben tre volte in meno rispetto all’R410A.
Un altro parametro che rende particolarmente interessante questo gas è la sua bassa infiammabilità, classificata come A2L dallo standard internazionale ISO 817:2014. Questa peculiarità riduce notevolmente il rischio di incidenti domestici rispetto alle altre tipologie di refrigerante utilizzate in passato, rendendo l’r32 piuttosto affidabile e quasi privo di rischi.
Dopo l’r32: nuove tecnologie e obiettivi
La nota fabbrica giapponese di impianti di climatizzazione Daikin, leader indiscusso del settore ormai da molti anni e trendsetter di mercato, ha recentemente dichiarato di essere intenzionata a sviluppare un nuovo refrigerante sintetico, il cui GWP sarà pressoché pari o inferiore a 10, con un punto di infiammabilità simile o addirittura più basso dell’r32.
La sfida ha generato un notevole impatto sull’intero settore della climatizzazione, portando anche altre aziende a decidere di muoversi verso la direzione del colosso nipponico.
Il CEO ha dichiarato che l’r32 è sempre stato inteso come una soluzione a medio termine (quasi di ripiego, se così si può dire). Lo stesso ha però anche riconosciuto il fatto che gli ostacoli da superare siano molti, sia per riuscire a fabbricare un prodotto con le caratteristiche desiderate, sia per poterlo testare e rendere poi utilizzabile a livello domestico.
Le tempistiche indicate sono quindi piuttosto lunghe: si parla infatti di circa quattro anni per le sole fasi di sviluppo e testing, più qualche altro anno per la costruzione di dispositivi in grado di supportare la nuova miscela.
Il 2023 resta la data più probabile. Alcuni hanno già cominciato a speculare sulla possibile composizione del nuovo refrigerante. Secondo qualcuno si potrebbe trattare di un HFO puro, mentre per altri di una combinazione di HFC-HFO.
Durante la 37ma edizione della “UIT – Heat Transfer Conference”, un simposio organizzato dall’Università di Padova in occasione della Giornata Mondiale della Refrigerazione, a cui Unilab ha partecipato come sponsor, si è discusso approfonditamente circa il futuro dei refrigeranti a lungo termine.
Resta il fatto che l’impoverimento dell’ozono stratosferico e il riscaldamento globale rappresentano una concreta problematica, che richiede l’intervento di nuove soluzioni da parte dei tecnici, soluzioni ancora una volta alternative alle scelte correnti. Ci si trova di fatto di fronte ad una mancanza di alternative sintetiche in grado di soddisfare i limiti e i requisiti richiesti dalle diverse applicazioni di refrigerazione.
La tendenza nel futuro prossimo appare sempre più quella di dirigersi verso refrigeranti naturali. Di fatto, pur considerando quanto auspicato da Daikin circa la sperimentazione di nuovi refrigeranti, il trend del condizionamento domestico nei prossimi anni sarà quello di abbandonare i sintetici, che lasceranno sempre più spazio a Co2, ammoniaca, R290 ed altre alternative naturali.
Il futuro post R32 appare quindi roseo, potremmo quasi dire verde, per l’ambiente. Non ci resta che attendere fiduciosi lo sviluppo dei trend di mercato.
Fonti:
- The state-of-the-art on Refrigerants, A Cavallini, Professor Emeritus, University of Padova, Italy Partner, Manens-TiFS SpA, Padova, Italy
- Daikin: “R32 alternative some years away” https://www.coolingpost.com/world-news/daikin-r32-alternative-some-years-away/
- Daikin looks to replace R32 in 2023 https://www.coolingpost.com/world-news/daikin-looks-to-replace-r32-in-2023/
- DAIKIN SVILUPPERÀ UN NUOVO REFRIGERANTE A BASSO GWP ALTERNATIVO ALL’R32 https://industriaeformazione.it/2019/05/30/daikin-sviluppera-un-nuovo-refrigerante-a-basso-gwp-alternativo-allr32/
