Refrigeranti: quali i più utilizzati nel mondo nell’ultimo anno?
Come sappiamo, i refrigeranti sono una componente fondamentale degli gli impianti di climatizzazione. Dato il grado variabile di impatto ambientale, è importante monitorare il loro impiego.
Un recente sondaggio sull’andamento dei mercati ha rivelato che gli acquisiti di sistemi di aria condizionata e pompe di calore sono cresciuti l’anno scorso; con il generale aumento delle temperature globali (legato al cambiamento climatico in atto), è tuttavia prevedibile un’ulteriore crescita della domanda nel prossimo futuro. E’ chiaro, come emerso anche nelle diverse esposizioni di mercato lo scorso anno, che si stia spingendo verso soluzioni a basso GWP o naturali come Co2 , ammoniaca, R290 e altri.
I dati sui refrigeranti in Europa
La preoccupante questione climatica è uno dei motivi principali per cui in Europa c’è grande attenzione nei confronti delle emissioni causate dai refrigeranti. A tal proposito, la Comunità Europea risulta una delle più avanzate in termini di legislazione, grazie a norme che spingono all’utilizzo di refrigeranti dal basso potenziale di riscaldamento globale (GWP).
Essendo il pianeta in una fase estremamente critica per quanto riguarda l’equilibrio del clima, l’idea è quella di continuare ad abbassare progressivamente la quantità di HFC immessa, arrivando entro il 2030 a un decremento totale del 79% rispetto alle emissioni del 2015.
I dati mostrano che gli impianti di aria condizionata commercializzati in Europa utilizzano ancora per la maggior parte il refrigerante R410A (attualmente uno dei refrigeranti con maggiore GWP). Vi è tuttavia un incremento considerevole anche nell’impiego dell’R32 (GWP a 675), presente in circa il 37% delle unità split vendute nel Vecchio Continente (le stime più ottimistiche prevedono che entro il 2023 si arriverà all’80%).
Per quanto riguarda le pompe di calore, l’80% di quelle commercializzate nel 2019 utilizzavano l’R410A (seguito al secondo posto della classifica dall’R134A). L’R32 e l’R290 (propano), sono ancora scarsamente diffusi, ma anche in questo caso è previsto un progressivo allontanamento dall’R410A entro il 2023.
I refrigeranti negli USA e in Cina
Anche se negli USA, ad oggi, manca una chiara legislazione che imponga la sostituzione degli HFC, in alcuni stati specifici si sta assistendo ai primi timidi progressi. Un valido esempio di ciò è rappresentato dalla California, che ha imposto l’effettiva eliminazione degli HFC (seppur, per ora, solo dai grandi impianti industriali) entro il 2024.
Attualmente il refrigerante più utilizzato negli Stati Uniti rimane l’R410A, a causa della mancanza di efficienti soluzioni alternative. Vi è però un inizio di cambiamento con un progressivo spostamento verso l’R134A e miscele di refrigeranti a basso GWP.
Per quanto riguarda il mercato cinese, invece, si registra un progressivo abbandono dell’R22 con una predilezione per il refrigerante R410A. Molti produttori si stanno tuttavia orientando verso l’adozione dell’R32 e dell’R290 per le unità destinate all’uso domestico (con valori simili alla media europea).
Il principale ostacolo al passaggio a refrigeranti con GWP più basso (come l’R32) è dovuto al moderato rischio di infiammabilità di quest’ultimo, che ne rende sconsigliabile l’uso in grandi quantità negli impianti industriali. Le alternative più promettenti per i grandi impianti di climatizzazione sembrano essere R1234ze e R1234zd.