Tempi di degradazione delle bioplastiche: le ultime scoperte
La degradazione delle bioplastiche non correttamente smaltite richiede tempistiche consistenti, che possono essere paragonate a quelle degli altri polimeri artificiali. A confermarlo sono i risultati emersi da un recente esperimento scientifico interdisciplinare, realizzato con la collaborazione di enti quali il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’Istituto dei Processi Chimico Fisici (Cnr-Ipcf).
Nonostante il prefisso “bio” faccia pensare in automatico a un qualcosa di “non pericoloso”, nella realtà dei fatti ciò non è sempre vero e, proprio grazie alla ricerca in questione, si è potuto comprendere quanto gravi siano le conseguenze sull’ambiente, derivanti da un errato smaltimento di questi stessi materiali.
Lo studio relativo alla degradazione delle bioplastiche
L’analisi dei tempi di degradazione delle bioplastiche condotta dagli scienziati italiani, si è incentrata su differenti tipologie di granuli di plastica vergine, chiamati resin pellet. I polimeri maggiormente presi in esame hanno interessato quelli destinati alla realizzazione di oggetti tanto comuni quanto diffusi, come:
- HDPE e PP per la plastica standard;
- PLA e PBAT per la plastica biodegradabile.
I quattro materiali plastici sono stati immersi sia nell’acqua di mare che nella sabbia (così da poter studiare in maniera dettaglia gli effetti prodotti dai diversi ambienti sulle tempistiche di invecchiamento e di degradazione) e il monitoraggio dei vari campioni si è protratto per un periodo complessivo di sei mesi.
Quello che è emerso dalle osservazioni è che, in un ambiente naturale, le bioplastiche presentano comportamenti non troppo dissimili rispetto alle plastiche tradizionali: in pratica, l’azione erosiva del tempo e degli agenti atmosferici non è sufficiente a decomporre i polimeri “bio”, che infatti mantengono la propria struttura praticamente inalterata.
Oltre ad aver fornito informazioni indispensabili per il benessere del pianeta, l’indagine scientifica appena descritta è anche diventata il trampolino di nuovi esperimenti, che stanno via via introducendo ulteriori variabili al processo di osservazione (ad es., altre condizioni atmosferiche, agenti chimici di diversa natura, l’immersione dei campioni a una maggiore profondità, ecc.).
L’utilità delle scoperte sulle bioplastiche
In ottemperanza alla direttiva europea Single Use Plastic, da gennaio 2021, l’Italia ha vietato l’impiego dei prodotti in plastica usa e getta. La necessità di trovare alternative per la realizzazione di articoli monouso, ha quindi spostato l’attenzione proprio su quelle stesse bioplastiche che (ad oggi) rappresentano le materie prime più scelte da tantissimi settori dell’industria.
Considerata la loro rapida diffusione, lo studio sopra discusso acquisisce un valore enorme, poiché chiarisce in modo inequivocabile quanto esse non siano propriamente eco friendly (anche se bisogna comunque sapere che, se smaltite con le giuste procedure, presentano indiscutibili vantaggi in fase di compostaggio, per quanto concerne la rapidità di lavorazione e il risparmio energetico).
Per migliorare la situazione, è dunque necessario sfruttare queste stesse informazioni, illustrando alla comunità l’enorme impatto che le azioni umane possono avere sull’ambiente: rivolgersi alle imprese nelle quali si fa largo uso di plastiche bio è di certo importante, ma lo è ancora di più coinvolgere e sensibilizzare i singoli individui.
Sono proprio le persone a commettere inconsapevolmente piccoli ma continui errori (tipo abbandonare oggetti comuni in luoghi non adatti), che con il passare del tempo peggiorano le condizioni dell’intero pianeta. Un pianeta dove le associazioni coinvolte nella ricerca sulla degradazione delle bioplastiche continuano a confermare dati sempre più allarmanti.
La grande speranza è che gli enti preposti organizzino con quanta più insistenza possibile delle campagne informative efficaci e in grado di aumentare la consapevolezza generale sull’argomento. Tematica di grandissimo valore, che deve per forza essere gestita da subito al meglio.
