TORRI EVAPORATIVE E LEGIONELLA, PARTE 1
Strettamente legato alla corretta manutenzione delle torri evaporative e degli impianti di condizionamento in generale, il problema della legionella è tornato in maniera allarmante di attualità dati i recenti casi di contagio registrati in provincia di Brescia: l’Istituto Superiore di Sanità segnala un aumento del 17% dei casi di legionella nel 2017 in Italia, cresciuti dai 1.700 registrati nel 2016.
La legionella è un batterio (ne esistono invero almeno 40 specie differenti) il cui habitat ideale è rappresentato da acqua con presenza di ossigeno a temperature comprese da25 a 50°C. Questo batterio è largamente diffuso in natura, (stagni, laghi), mentre negli ambienti antropici, può essere presente all’interno degli impianti meccanici, nelle reti idrosanitarie (docce, umidificatori, tubature…) e negli impianti di raffreddamento/condizionamento soprattutto in presenza di torri evaporative: la trasmissione della legionella avviene infatti per inalazione di aerosol, motivo per cui è maggiore la possibilità di contrarre la legionellosi negli edifici serviti da impianti di condizionamento e di umidificazione.
Le malattie causate da tale batterio sono la malattia dei legionari e la febbre di Pontiac.
Il primo episodio epidemico di legionellosi registrato si verificò nel luglio 1976, in un albergo di Philadelphia durante il raduno annuale dei membri dell’American Legion, da cui il termine di “Legionnaire’s Disease” (Malattia dei legionari) assegnato alla forma morbosa descritta in tale occasione. L’episodio si presentò sotto forma di una manifestazione polmonare acuta febbrile, con una mortalità del 16%. Dopo accurati accertamenti sierodiagnostici ed ambientali si arrivò ad identificare il batterio responsabile dell’epidemia che, fino ad allora sconosciuto, fu chiamato Legionella pneumophila. Questa si era moltiplicata all’interno della torre di raffreddamento che, posta sul tetto dell’edificio, spruzzava aerosol vicino al punto di presa dell’impianto di condizionamento dell’aria; si era quindi verificata una contaminazione di quest’ultimo e attraverso le bocchette di ventilazione era stata immessa nei vari locali durante il congresso, provocando l’infezione per via aerea di numerosi occupanti.
In Italia la prima epidemia di legionellosi venne segnalata nel 1980 in un piccolo albergo di una cittadina della costa adriatica, dove si verificarono 23 casi di cui 2 ad esito fatale; dall’impianto idrico dell’albergo fu isolata la Legionella pneumophila. Altri focolai epidemici sono stati successivamente descritti in ospedali, alberghi e strutture assistenziali.
Di Francesco Viola, Ing. Termotecnico
Fonti:
Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi, A cura di Ministero della Salute
Eurovent, Linee guida su come mantenere gli impianti di raffreddamento efficienti e sicuri
