Seasonal Energy Performance Ratio: un parametro chiave per l’efficienza energetica nei sistemi di raffreddamento industriale
Nell’odierno panorama industriale, la scelta delle apparecchiature di raffreddamento non può più basarsi unicamente su criteri tradizionali come la capacità frigorifera o il costo iniziale di investimento. La crescente attenzione verso l’efficienza energetica, la conformità normativa e la sostenibilità ha introdotto nuovi standard di valutazione, tra cui il Seasonal Energy Performance Ratio (SEPR).
Tale indicatore (sviluppato apposta per regolare quelli che vengono definiti sistemi di raffreddamento di processo) si distingue da altre metriche, soprattutto perché ha la capacità di riflettere in maniera più accurata le reali condizioni operative delle apparecchiature industriali: strumenti che spesso e volentieri sono chiamati a funzionare ininterrottamente 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per tutto l’anno.
Il SEPR non rappresenta solo un valore numerico, ma un vero e proprio strumento strategico per produttori e gestori di impianti. Se da un lato consente di certificare la conformità a normative sempre più stringenti in materia di eco-design ed efficienza energetica, dall’altro permette alle aziende di ridurre i costi operativi, mitigare i rischi di fermo impianto e rafforzare la propria credibilità in termini di sostenibilità.
Differenze tra SEPR e SEER
Per comprendere appieno il significato del SEPR, è utile confrontarlo con il più noto SEER (Seasonal Energy Efficiency Ratio): un indice impiegato principalmente per i sistemi di condizionamento destinati al comfort ambientale, i quali operano in modo discontinuo, in primis nei periodi caldi. La metodologia di calcolo di quest’ultimo parte da condizioni ambientali standard, che non riflettono la complessità delle applicazioni industriali.
Il SEPR, invece, nasce con l’obiettivo di descrivere le prestazioni energetiche reali delle unità di raffreddamento industriale. Tali sistemi non lavorano a carichi parziali occasionali, bensì a regimi elevati (tipicamente tra l’80% e il 100% della capacità) per 8.640 ore all’anno. Ciò comporta esigenze del tutto diverse rispetto al comfort cooling, rendendo il SEPR uno strumento più adatto e rappresentativo per i processi industriali.
Le classificazioni del Seasonal Energy Performance Ratio
Il SEPR non è un parametro unico e indistinto: esso viene suddiviso in categorie che rispecchiano i diversi intervalli di temperatura richiesti dalle applicazioni di processo. Le tre principali classificazioni sono:
- SEPR HT (High Temperature): riguarda i sistemi che operano con temperature comprese tra 7 °C e 12 °C. Questo intervallo è comune a molte applicazioni industriali ed è soggetto a obblighi di conformità specifici;
- SEPR MT (Medium Temperature): si applica a macchinari che lavorano tra -8 °C e 7 °C. Tale ambito trova ampio impiego, ad esempio, nell’industria alimentare e in processi chimici a media temperatura;
- SEPR LT (Low Temperature): dedicato a impianti che devono operare a temperature inferiori a -25 °C, tipiche di settori come la surgelazione e la conservazione criogenica.
La suddivisione in classi permette ai produttori di progettare macchine mirate e ai gestori di selezionare sistemi realmente adatti al proprio fabbisogno, con prestazioni certificate all’interno della specifica fascia di utilizzo.
Metodologia di valutazione
Uno degli aspetti più distintivi del Seasonal Energy Performance Ratio è la metodologia con cui lo stesso viene calcolato. Il parametro mette in relazione la potenza frigorifera erogata con l’energia elettrica assorbita, considerando l’intero arco di un anno solare. A differenza del SEER, che utilizza condizioni di riferimento più favorevoli e limitate, il SEPR adotta un approccio basato sul concetto di “bin hours”.
Il calcolo parte da temperature ambientali molto basse (fino a -19 °C, contro i 17 °C presi come riferimento per i sistemi di comfort cooling). Ciò consente di simulare scenari realistici (inclusi quelli estremi) e di restituire un indice che rispecchi fedelmente l’efficienza stagionale. In altre parole, il SEPR è un parametro che ingloba non solo i valori di picco, ma anche la variabilità operativa e le fluttuazioni di carico.
Importanza della certificazione indipendente
Affinché il SEPR abbia un reale valore per gli utilizzatori, è necessario che venga verificato da organismi indipendenti attraverso test standardizzati. Associazioni tipo Eurovent svolgono un ruolo cruciale in questo senso, garantendo che i dati dichiarati dai costruttori siano conformi alla realtà.
Per i responsabili di impianto, poter disporre di una documentazione certificata rappresenta un elemento di fiducia e trasparenza. L’acquisto di macchine con SEPR validato da terzi permette di ridurre i rischi associati a prestazioni inferiori alle attese, evitando spiacevoli conseguenze economiche e operative.
Conformità normativa e responsabilità
Il Seasonal Energy Performance Ratio non è soltanto uno strumento volontario di valutazione, ma è strettamente legato al quadro legislativo europeo. La Direttiva Eco-Design dell’Unione Europea e del Regno Unito stabilisce requisiti obbligatori in materia di efficienza energetica per i sistemi di raffreddamento di processo. Le responsabilità sono infatti condivise:
- dai produttori, che devono garantire il rispetto da parte dei propri prodotti degli standard richiesti, fornendo dati trasparenti e documentazione a supporto;
- dagli acquirenti e dai gestori di impianti, che hanno a loro volta l’onere di verificare la conformità, integrando la valutazione del SEPR nei processi di due diligence strategy e negli audit interni.
La mancata adozione di sistemi certificati può esporre le aziende a sanzioni, perdita di competitività e rischi di non conformità ambientale.
In un contesto in cui le imprese assumono impegni pubblici sempre più stringenti verso la neutralità climatica e la responsabilità ambientale, il SEPR diventa anche uno strumento di reputazione. La scelta di sistemi non certificati solleva dubbi sulla coerenza tra le dichiarazioni ambientali e le reali pratiche operative.
Le aziende produttrici hanno quindi il compito di garantire che le decisioni di acquisto rispecchino gli obiettivi di sostenibilità dichiarati dalle organizzazioni stesse. Una mancata attenzione alla conformità può tradursi in perdita di contratti, danno di immagine e riduzione della fiducia da parte di clienti e stakeholder.
Come si può facilmente intuire, dunque, il Seasonal Energy Performance Ratio non è soltanto una metrica di efficienza, ma una leva strategica per affrontare le sfide dell’industria moderna, dove energia, affidabilità e sostenibilità sono elementi indissolubilmente intrecciati.
